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Anni cinquanta: la teoria della "forma finita"
È nel '54 che Ponti pubblica, con Daria Guarnati, il primo libro sul proprio lavoro, e lo chiama Espressione di Gio Ponti: è arrivato a guardare criticamente la propria storia come "continuità di una espressione individuale". E lo fa nel momento in cui quest' espressione, con un balzo fantastico, sembra venir unificata da una "teoria" sulla forma (per la prima volta): la teoria della "forma finita". E della "forma" di ogni suo progetto, Ponti dà conto secondo termini suoi dall'"invenzione strutturale" all'"essenzialità", "espressività", "illusività". Ma anche la teoria in Ponti è un'invenzione. In questi "favolosi anni Cinquanta", ricchissimi di architettura e design, per Ponti, prima e dopo la Torre Pirelli, che ne è il culmine, prima e dopo i "grandi viaggi" (in Brasile, Messico, Venezuela, USA, Medio Oriente), le opere si somigliano (dalla carrozzeria al grattacielo), in un'immaginazione formale che evolve da sè stessa, procedendo. (Questo è forse anche il modo creativo e individuale con il quale Ponti risponde, opponendosi, al ricorso alla "preesistenza ambientale" contro l' International Style, termini del dibattito di allora). Gio Ponti è nei suoi sessant'anni. Sono anni, questi, in cui i maestri, da Gropius a Le Corbusier, si rinnovano e si riconoscono non maestri, sulla nuova scena del mondo. In questi anni lo studio di Gio Ponti a Milano e la rivista Domus sono due laboratori (le prossime pagine li descrivono), che da milanesi si fanno internazionali, nell'esplosiva crescita di scala che il mondo del design e dell'architettura in questo momento affronta. Il libro del '45 (L'architettura è un cristallo) che Ponti ripubblica nel '57, cambia titolo e diventa Amate l 'architettura: suo diario-ideario, suo libro senza fine, verrà subito tradotto in inglese e in giapponese. In questi anni Gio Ponti è associato con Antonio Fornaroli, ingegnere, e Alberto Rosselli, architetto: Studio Ponti Fornaroli Rosselli, 1952- 76.
Da "Gio Ponti, l'opera" di Lisa Licitra Ponti,1990, Leonardo Editore