Appartamento Ponti in Via Dezza

Architettura d'interni ed arredi

ANNO
1957
LUOGO
Milan
COMMITTENTE
Ponti
TIPO DI PROGETTO
Opere realizzate
DESCRIZIONE
La casa che Gio Ponti abitò, con i suoi, dal '57 in avanti (la sua ultima casa) contiene tutte le invenzioni pontiane in fatto di pianta, pareti, mobili, oggetti, che sono apparse negli anni Cinquanta, e che provengono da prima ancora. Qui si compongono, per la prima volta, in un'unità, e al vero: dalla pianta a spazio unico con pareti scorrevoli alla finestra arredata, ai mobili auto-illuminanti, ai pannelli organizzati, al pavimento e soffitto rigati in diagonale, al colore unico per tutta la casa (qui, bianco e giallo), alle sedie e ai letti uguali in tutta la casa, alla pittura da tavolo (quadri non da appendere, ma su supporto.) Una casa dimostrativa. E in cui tutto felicemente veniva da una stessa mente e da una stessa mano. E poi è avvenuto che la dimostrazione cambiasse (mentre il pensiero stesso di Ponti sulla casa procedeva). La bella vivibilità, per cinque persone, di questo spazio aperto ben congegnato, divenne, quando Ponti vi abitò ormai solo, un'altra cosa. Uno spazio libero in cui aggirarsi, fra cataste crescenti di disegni e dipinti. Anche dipinti su perspex, idea pontiana degli ultimi anni, dipinti da guardarsi controluce, come vetrate, alla finestra. In casa, a ottantasei anni, Ponti dipinse su perspex venti grandissimi angeli, sua compagnia. Pensava anche di fare, con questa pittura da finestra, esposta ad ogni piano, una decorazione (mobile) per tutta la facciata della casa (per una sua sempre presente idea di festa), abitanti permettendo. La facciata lo consentiva: una facciata a bande sovrapposte, ove agli abitanti era dato, nei limiti del proprio piano, scegliere il proprio colore di facciata, e anche la propria composizione di finestre. Quasi un'architettura spontanea diceva Ponti.