Casa Laporte in Via Benedetto Brin

Edifici per abitazioni

ANNO
1935-1936
LUOGO
Milan
COMMITTENTE
Laporte
TIPO DI PROGETTO
Opere realizzate
DESCRIZIONE
La più dimostrativa delle case di Gio Ponti in questi anni è quella da lui abitata, dal '36 al ‘43, la casa Laporte in via Brin 12. Io sono con Cocteau quando dice che il nuovo non è nella nuova forma per esprimere una cosa ma nel nuovo modo di pensarla. Qui, il nuovo modo di pensare la casa (e, nello stesso tempo, di conservare la casa, cioè il piacere di abitare la casa) si esprime anzitutto nel grande ambiente centrale alto due piani, su cui si affaccia il giardino d'inverno (gioco di visuali: vista dall'alto la figura umana trova inquadrature felici; si esprime nell'analogo grande terrazzo sul tetto, una sala col cielo per soffitto, chiusa fra muri, abitata per molte ore al giorno e per molti giorni (e vestiario, calzature, abitudini degli abitanti derivano dal lungo soggiornare in questo patio, in sandali e costume); si esprime nell'idea della libreria in ogni stanza, libreria inclusa nella costruzione; e nell'uso dei bellissimi materiali poveri, linoleum, canapa, legno, vimini, faesite. Mediterraneo e Vienna. Ho imparato da Wlach. (È di Wlach, forse, l'idea del tavolo da pranzo bassissimo, circondato da poltroncine imbottite e non da rigide sedie...) L'appartamento abitato da Gio Ponti e dai suoi appartiene ad una villa a tre appartamenti. Verso strada la villa ha un fronte chiuso e piano (senza rilievi, col solo sbalzo di due pensiline lineari), verso giardino ha un fronte aperto e movimentato nei volumi, con pergole e terrazze.